giovedì 15 novembre 2012

A BUDAPEST UN NUOVO CENTRO DI SUPERCALCOLO

A BUDAPEST UN NUOVO CENTRO DI SUPERCALCOLO:
E' stato inaugurato in Ungheria un nuovo potentissimo centro di raccolta e di elaborazione dati provenienti da LHC. L'ospita il Wigner Research Centre for Physics di Budapest e sarà, insieme al CERN, il primo e il più grande centro europeo a utilizzare i nuovi collegamenti a 100Gb per secondo. Lavorare con una banda ultralarga permetterà una rapida trasmissione dei dati che potranno essere conservati ed elaborati in remoto.  L’efficienza, la sicurezza e la rapidità di trasmissione sono di vitale importanza per il successo di LHC, che genera circa 30 petabyte di dati ogni anno. “Avere un sito e operazioni che avvengono in remoto permetterà di soddisfare molte delle necessità legate alla rete. Insieme a GÉANT e NIIF/Hungarnet - spiega David Foster, vice-capo del Dipartimento IT del CERN – implementeremo le capacità di collegamento fra il CERN e il Wigner. La rete GÉANT è fondamentale per le nostre esigenze di trasferimento dati.” La struttura di Budapest agirà come un'estensione del centro dati già esistente al CERN, ma avrà soprattutto lo scopo fondamentale di fornire continuità operativa in caso di problemi alla sede centrale.

martedì 13 novembre 2012

SUPERSIMMETRIA PIU' LONTANA

SUPERSIMMETRIA PIU' LONTANA:
La misurazione di un decadimento molto raro all'esperimento LHCb del CERN sembra restringere ulteriormente lo spazio per l’esistenza della supersimmetria. L’annuncio è stato dato a Kyoto nel corso dell’Hadron Collider Physics Symposium (HCP2012) dal team di LHCb  che ha mostrato i nuovi dati sul decadimento del mesone B. L’esperimento LHCb, ottimizzato per misurare le proprietà di mesoni che contengono un quark b, ha per la prima volta l’evidenza di un rarissimo decadimento del mesone Bs in due muoni (fenomeno che accade solo 3 volte ogni miliardo di mesoni prodotti a LHC).  Questo studio rende meno probabile (anche se al momento non elimina) l’esistenza della supersimmetria, almeno in questo specifico canale. “L’evidenza sperimentale di questo decadimento, ottenuta per la prima volta a LHCb – dice Pierluigi Campana portavoce dell’esperimento – anche se con un errore sperimentale per ora piuttosto ampio, ci indica che probabilmente dobbiamo continuare a cercare gli effetti della supersimmetria da qualche altra parte. La caccia è ancora aperta.” Infatti, se ci si fosse trovati in presenza di nuove particelle supersimmetriche, esse avrebbero influenzato il valore della frazione di decadimento di questa tipologia di decadimenti (ossia la frequenza con la quale una particella si trasforma in altre particelle). Invece questo valore è per ora saldamente all’interno dei limiti previsti dal Modello Standard. Ulteriori dati già raccolti da LHCb, ma ancora da analizzare, saranno in grado di confermare o meno se il Modello Standard, ancora una volta, ha passato indenne un’importante prova d’esame.

sabato 3 novembre 2012

Alice si prepara al dopo shutdown

Alice si prepara al dopo shutdown:

L’esperimento ALICE di LHC  - progettato per studiare la zuppa primordiale dei primi istanti dell’Universo, il Quark Gluon Plasma – sta pianificando di potenziare le prestazioni dell’esperimento, durante la lunga pausa di attività dell’acceleratore dei prossimi anni. La nuova ALICE traccerà con maggiore efficienza le traiettorie delle particelle emesse e identificherà con maggiore precisione i vertici delle collisioni degli ioni pesanti. Fino ad oggi l’acceleratore ha operato per circa due mesi con fasci di ioni di piombo, proprio per consentire ad ALICE di studiare le condizioni di estrema densità ed energia del Quark Gluon Plasma. “Questo tempo  è stato sufficiente – ha dichiarato lo spokesperson dell’esperimento, Paolo Giubellino -  perché ALICE e gli altri esperimenti di LHC producessero i risultati ottenuti ad altri acceleratori in molti anni. Siamo riusciti ad osservare la creazione di materia adronica calda a temperature, densità e volumi mai prima prodotti, effettuando  misure in queste condizioni con una precisione mai raggiunta prima.” I successi ottenuti hanno spinto la collaborazione ad anticipare il potenziamento del rivelatore con l’obiettivo finale di migliorare di 100 volte l’attuale capacità di registrazione degli eventi di collisione.