martedì 27 dicembre 2011

LA PRIMA NUOVA PARTICELLA DI LHC

LA PRIMA NUOVA PARTICELLA DI LHC:

Esperimento ATLASA pochi giorni dall’annuncio di primi possibili indizi del bosone di Higgs, l’analisi dei dati raccolti dagli esperimenti di LHC comincia a portare anche altri frutti. Alcuni ricercatori dell’esperimento ATLAS hanno infatti annunciato la scoperta sperimentale di una nuova particella, la prima di LHC. E’ una particella composta da un un tipo di quark (beauty) e dal suo antiquark ed è chiamata Chi_b (3P). Prevista da molti modelli teorici questa particella fino ad oggi non era mai stata osservata. Fa parte della famiglia dei mesoni: particelle composte da un quark e dal corrispondente antiquark decadono in tempi infinitesimi, una volta prodotte nelle collisioni ad alta energia dei protoni. “Il loro studio può aiutarci a comprendere meglio la forza forte, - ha dichiarato James Walder, dell’Università di Birmingham - che è la forza fondamentale che lega i quark nei protoni e nei neutroni e consente a questi ultimi di formare i nuclei atomici. Questa scoperta comunque è senz' altro la prima di molte altre che seguiranno dall’analisi della impressionante quantità di dati prodotta quest’ anno da LHC.”

martedì 13 dicembre 2011

BOSONE DI HIGGS, PIU' VICINI ALLA SCOPERTA

BOSONE DI HIGGS, PIU' VICINI ALLA SCOPERTA:

Il rivelatore di ATLASIl seminario di oggi, martedì 13 dicembre, al CERN, ha reso più concreta la caccia al bosone di Higgs. I dati presentati da Fabiola Gianotti (ATLAS) e Guido Tonelli (CMS) dicono che la caccia non è finita, ma si sta andando nella direzione giusta.In un comunicato, il CERN afferma che i nuovi risultati sono "una mole tale da segnare un deciso passo avanti nella ricerca del bosone di Higgs, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs. La conclusione principale è che, se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa inclusa con maggiore probabilità nell’intervallo 116-130 GeV per l'esperimento ATLAS e 115-127 GeV per CMS. Entrambi gli esperimenti hanno osservato in questa regione di massa segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta".

lunedì 12 dicembre 2011

SU RAINEWS24 LA DIRETTA DA GINEVRA

SU RAINEWS24 LA DIRETTA DA GINEVRA:

Martedì 13 dicembre, RaiNews24 trasmetterà in diretta da Ginevra il pomeriggio "caldo" del seminario e della conferenza stampa al CERN di Ginevra. Assieme al conduttore Marco Dedola sarà in studio a commentare gli eventi anche il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni. Protagonisti della giornata saranno i ricercatori degli esperimenti ATLAS e CSM, guidati dagli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli. Le televisioni di tutto il mondo si collegheranno durante il pomeriggio per seguire il seminario e la conferenza stampa nel corso dei quali saranno dati gli ultimi aggiornamenti sulla caccia al bosone di Higgs. L'attesa è forte e rilevata dai media di tutto il mondo. Per seguire la diretta di RaiNews24 bisogna collegarsi con il canale 48 del digitale terrestre o con il canale 508 di Sky.

venerdì 9 dicembre 2011

E' TEMPO DI VACANZA PER LHC

E' TEMPO DI VACANZA PER LHC:

Anche quest’anno è arrivata l’ora di prendersi un periodo di pausa per il grande acceleratore di Ginevra. Ieri la macchina è stata spenta per il consueto stop invernale, programmato per questioni energetiche. “LHC ci ha fatto un po’ tribolare durante le ultime ore di attività – ci dice Mirko Pojer dalla sala di controllo – perché abbiamo perso il fascio più volte per problemi di varia origine, anche se nessuno di seria entità”. “Il giorno prima – ci spiega inoltre Pojer – avevamo fatto alcuni “quench test”, come vengono chiamati, durante i quali abbiamo cercato di portare i magneti di LHC dallo stato superconduttivo a quello resistivo, eccitando il fascio e facendolo collidere nel punto 7 dell'anello, in modo da produrre una pioggia di particelle che potesse procurare il loro riscaldamento. Ma non ci siamo riusciti. E questo è molto positivo per la macchina, perché significa che i magneti sono sicuri”. “Il bilancio di quest’anno è decisamente buono – conclude Pojer – basti pensare che solo nell’ultimo mese, durante il quale abbiamo lavorato con gli ioni anziché con i protoni, la presa dati è andata di gran lunga al di sopra delle più rosee aspettative. Siamo molto soddisfatti e speriamo che anche gli esperimenti lo siano”. E ora i ricercatori che lavorano agli esperimenti si potranno concentrare nell’analisi degli eventi raccolti, in attesa della ripresa dell’attività di LHC, prevista per il prossimo 8 marzo.